Questo viaggio nasce dall’incontro tra due dimensioni inseparabili: lo spirito e la comunità. Due linguaggi diversi che, nelle terre maya del Guatemala, non sono mai stati separati.
La cosmovisione maya ci ricorda che ogni elemento della realtà – persone, piante, montagne, animali, stelle – è animato da un’energia, un nahual, che dà forma al carattere e al cammino di ciascuno. Il calendario sacro Cholq’ij è la mappa attraverso cui questa energia si esprime: un linguaggio millenario che legge il tempo come relazione, come ascolto, come movimento dell’universo dentro l’essere umano. Avvicinarci ai nahuales significa avvicinarci a noi stessi, alle nostre ombre e alle nostre potenzialità, riconoscendo che siamo parte di un ordine più grande, vivente e interconnesso.
Allo stesso tempo, questo viaggio è un incontro con un tessuto sociale complesso, resistente e profondamente comunitario. Le popolazioni indigene del Guatemala, pur segnate da secoli di colonizzazione e violenze politiche, custodiscono un patrimonio culturale che resiste nella quotidianità: nei rituali, nei tessuti, nell’artigianato, nella medicina tradizionale, nella terra che lavorano e difendono.
Partecipare diventa allora un atto di responsabilità e di rispetto: un modo per sostenere economie locali autonome, valorizzare il lavoro delle donne artigiane, riconoscere i saperi delle curanderas, comprendere l’organizzazione politico-comunitaria che ancora oggi regge la vita dei villaggi.
Essere un viaggiatore responsabile significa anche adottare un comportamento adeguato nei contesti che ci accolgono: gli alloggi in famiglia e nelle comunità indigene sono ambienti umili, spartani e profondamente autentici, dove semplicità, cordialità e amore sono parte integrante della vita quotidiana. Entrarvi con rispetto, sensibilità e consapevolezza è un elemento essenziale del nostro cammino.
In questo percorso spirituale e comunitario, il viaggiatore non osserva dall’esterno, ma entra – con delicatezza – nella vita quotidiana di chi abita queste montagne, questi vulcani, queste acque antiche. È un’esperienza che unisce meditazione e storia, ritualità e artigianato, memoria ancestrale e impegno sociale.
Questo è un viaggio per capire, non solo per vedere. Un viaggio che restituisce dignità alla relazione tra esseri umani, natura e spirito. E soprattutto: un viaggio che ci ricorda che il tempo non è qualcosa che passa, ma qualcosa che nasce. E che in Guatemala, nel cuore del popolo maya, nasce ancora ogni giorno.
Volo intercontinentale per Città del Guatemala. All’arrivo trasferimento all’Hotel Casa Salomé.
Colazione e partenza per Chichicastenango, sede del più colorato e bel mercato dell’America centrale: indigeni di diverse etnie confluiscono da varie parti del paese per vendere manufatti e tessuti variopinti. Visita della chiesa di Santo Tomas costruita nel 1540 sui resti di un antico tempio preispanico e forte espressione di sincretismo religioso tra spiritualità maya e cattolicesimo. Sarà l’occasione perfetta anche per iniziare a parlare della struttura sociopolitica e amministrativa delle comunità indigene – molto affascinante –, e per acquisire gli strumenti di lettura e interpretazione del territorio che saranno poi utili anche durante il resto del viaggio. Pranzo libero. Ultimo giro per le vie del mercato, e partenza per San Juan la Laguna. L’esperienza a Chichicastenango è una grande opportunità per le popolazioni indigena di raccontare la propria storia, la propria cultura, differente da quella che comunemente viene insegnata, per dare vita ad un vero riscatto culturale. All’arrivo a San Juan la Laguna, situato nel lago Atitlan, uno dei più belli al mondo, secondo le classifiche di National Geographic, prenderemo alloggio presso l’ecolodge Mayachick, (parola che significa “sogno maya”). Mayachick è un sistema interamente ecologico, un modello davvero affascinante, che ti introduce a un sistema autosufficienza e ecologia agroalimentare e architettonica. Struttura semplice, ma davvero ecologica e che concedere riposo, meditazione e buon cibo. Cena libera.
Colazione presso Mayachick. Partenza verso San Pedro la Laguna, dove saremo ricevuti da una guida spirituale, dove realizzeremo un lavoro di meditazione e lettura del nahual del giorno. In questa occasione, la guida spirituale ci darà una interpretazione dei nahuales di nascita di ognuno dei viaggiatori, al fine di esplicare quali sono le energie cosmiche che caratterizzano ognuno di noi e grazie alle quali possiamo comprendere meglio noi stessi e seguire il cammino migliore per la felicità. In continuazione realizzeremo una cerimonia del fuoco sacro, ringraziando la vita e benedicendo i propositi personali di ognuno e quelli del viaggio. Pranzo libero. Successivamente si visiterà un’associazione di donne erboriste dove conosceremo da vicino le piante medicinali e come questi vengono trasformate in creme, pomate, tisane, saponi, eccetera. Tra le donne che lavorano le piante medicinali ci sono comadronas (ostetriche popolari) e curanderas che praticano massaggi con le pietre o a mano libera (su richiesta). Rientro a Mayachick. Cena libera.
In mattina scaliamo la montagna chiamata Rostro Maya, in italiano il Volto Maya, denominata così per la perfetta rappresentazione facciale dei lineamenti tipici maya. La cima più alta è chiamata “Belvedere Rostro Maya”. Durante la camminata verranno raccontate le storie degli antenati e verranno chiariti sia gli aspetti faunistici, biologici e botanici della montagna come quelli mitologici dell’etnia Tz’utujil, oltre ad avere diverse prospettive paesaggistiche del lago Atitlán. Infine, una volta arrivati in cima al monte (2 ore e mezza) avremo modo di apprezzare il grande spettacolo della natura: il lago, i vulcani, il Cerro de Oro, la catena montuosa della Sierra Madre e tutti i villaggi che circondano il lago Atitlán. Ritorno a Mayachik’. Riposo, e possibilità di fare un temazcal (sauna) guidato da Nicola, per rilassarsi all’interno della struttura. Pranzo e cena liberi.
Colazione presso Mayachick. A bordo di una imbarcazione raggiungiamo San Marcos la Laguna, altro villaggio che costella il lago Atitlán, abitato dalla popolazione di etnia maya Kakchiquel, per partecipare a una Cerimona del Cacao con una famiglia locale. Praticare la cerimonia significa onorare e ringraziare il cacao come alimento e medicina per la popolazione Maya; venerare la relazione con Madre Natura e riflettere sul benessere individuale e collettivo. La cerimonia durerà circa 4 ore. Pranzo libero e tempo a disposizione per visitare San Marcos la Laguna. Trasferimento in barca a Santiago Atitlán, la comunità meglio conservata e più antica di tutto il lago Atitlán. All’arrivo alloggio in famiglia. Se avanza del tempo, giretto per la comunità per iniziare ad assistere alle attività della comunità legate al periodo pasquale, molto belle, molto forti, sia dal punto di vista spirituale che antropologico. Cena in Famiglia.
Colazione in famiglia maya tz’utujil. Una guida turistica locale facente parte dell’Associazione Ambientalista di T’zanchaj ci accompagnerà a bordo di pick up o tuk tuk nel cantone di T’zachaj da dove inizierà il trakking gastronomico alla scoperta di uno dei piatti tradizionali di Santiago Atitlán, il Patin, consistente in un preparato di pesce, carne o verdura avviluppato in una foglia di maxan e arricchito da altri ingredienti che individueremo assieme ai locali nel cuore della foresta. Terminato il trekking, donne Maya ci daranno una dimostrazione di come si cucina tale piatto tradizionale, che mangeremo per pranzo. Terminata la camminata, ci incontreremo con una delle Nove Anziane facente parte del Consiglio Maya, assieme a lei realizzeremo un temazcal, e dopo di che proseguiremo, per chi volesse, come attività facoltativa, a visitare e partecipare alle attività legate al periodo pasquale.
Colazione in famiglia. Oggi finalmente vivremo uno dei momenti più simbolici e potenti della pasqua in Guatemala, l’alzata della croce di Cristo all’interno della chiesa di Santiago Atitlan. Cristo, per tutto bvenerdì santo, non sarà più Cristo come tutti lo conosciamo, ma diverrà Padre Sole, dando forma a un sincretismo religioso davvero unico, potente, e la chiesa intera, non sarà più chiesa, ma altare maya. Vivremo questa esperienza sotto al privilegiata guida di una delle Nove Anziane facente parte del consiglio maya, e sarà una opportunità unica per entrare nei dettagli più sottili di una delle culture ancestrali più integre del lago Atitlan. A seguire, visiteremo confraternite maya, luogo di grande resistenza religiosa e spirituale, nonché centri di amministrazione politica e di difesa della terra indigena. Si visiterà anche la confraternita che ospita il Maximòn, un idolo che rappresenta un dio della natura che racchiude al proprio interno tutte le contraddizioni della vita umana, che si pacificano nel contatto con il Grande Spirito, che vive oltre tutte le dualità. Sarà una mattinata interessantissima, dove dal cuore di una delle più importanti comunità indigene maya, capiremo i meccanismi che sorreggono la maggior parte delle comunità della Sierra Madre. Pranzo in famiglia, e nel pomeriggio avrà inizio il tour dell’artigianato in cui visiteremo un atelier comunitario dove verremo introdotti alla cosmovisione maya applicata ai tessuti, che si esprime attraverso simboli che rappresentano l’universo, e dove capiremo il ruolo dell’artigianato nell’emancipazione femminile. Esperienza ricca di contenuto, in sostegno a un atelier impegnato nel riscatto delle tecniche artigianali antiche, e all’indagini antropologica legata sempre al mondo dell’artigianato e della sua simbologia. Cena in famiglia.
Colazione in famiglia e saluto ai nostri anfitrioni maya tz’utujil. Trasferimento via terra verso le montagne dell’altopiano centrale fino a raggiungere Iximché, antica capitale del Regno Maya Kaqchikel, fondata nel XV secolo e teatro di pagine importanti della storia indigena: alleanze, resistenze, cerimonie, e il primo luogo in cui venne celebrata una messa in epoca coloniale. Qui una guida locale ci accompagnerà tra piazze, altari e rovine, illustrando il significato politico e spirituale di questo luogo per il popolo maya contemporaneo, che ancora oggi lo utilizza come centro cerimoniale attivo. L’esperienza sarà un ponte tra passato e presente, permettendoci di cogliere il rapporto dinamico tra comunità indigene e territorio, e come la memoria preispanica continui a essere un elemento identitario fondamentale.
Al termine della visita, trasferimento verso Antigua Guatemala, splendida città coloniale patrimonio Unesco, dove alloggeremo presso Camellias Inn. Tempo libero per una prima passeggiata tra vie acciottolate, chiese barocche e piazze animate. Cena libera.
Colazione presso Camellias Inn. Giornata dedicata alla scoperta di Antigua, città simbolo del Guatemala, custode della storia coloniale e della resilienza culturale del Paese. Durante la Settimana Santa, Antigua si trasforma in un grande scenario rituale: processioni, alfombras (tappeti floreali e di segatura colorata), confraternite, musica sacra, e migliaia di persone che riempiono le strade. In compagnia di una guida locale esploreremo i luoghi storici principali: il Parque Central, la Cattedrale di San José, le rovine dei conventi seicenteschi, il Palacio de los Capitanes Generales e gli antichi quartieri dove le confraternite si preparano alle processioni. Sarà un’occasione per comprendere il profondo intreccio tra spiritualità popolare, ritualità comunitaria e memoria coloniale. Nel pomeriggio parteciperemo a un tour dedicato specificamente alla Pasqua antigüeña, osservando i preparativi e l’uscita delle processioni: uno dei momenti più emozionanti della settimana, in cui la città intera diventa un enorme altare a cielo aperto. Cena libera.
Colazione in hotel. Mattinata libera per un ultimo giro ad Antigua, per acquistare artigianato, visitare un museo o semplicemente godersi la calma delle sue piazze. A metà giornata trasferimento a Città del Guatemala, all’aeroporto internazionale La Aurora. Volo di rientro verso l’Italia. Cena e pernottamento a bordo.
Arrivo in Italia. Fine del viaggio e delle attività.